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Auto storiche, auto d’epoca e auto di interesse collezionistico: quale RcAuto?

Auto storiche e auto d’epoca… non tutti sanno quali sono le differenze e, quindi, diventa difficile orientarsi anche nella scelta della giusta polizza assicurativa. E in agguato ci sono costi che magari si potrebbero evitare facilmente con un po’ più di chiarezza. E allora chiariamoci le idee.

L’auto d’epoca
L’auto d’epoca (ma vale anche per i motocicli) è un veicolo cancellato dal PRA in quanto non adeguato, per equipaggiamento e requisiti, alla circolazione su strada. Questi veicoli non sono quindi ammessi alla circolazione e non sono riconosciuti come veicoli idonei dalla Direzione Generale della Motorizzazione Civile.
Nella pratica, un veicolo d’epoca non è provvisto di targa o di titoli che lo abilitino alla circolazione, ma possono circolare solo provvisti di una targa di cartone in occasione delle manifestazioni o di particolari eventi rievocativi.
Si tratta, quindi, di mezzi che sono stati radiati dal PRA, e che hanno subito una revisione dai tecnici della Motorizzazione civile per verificare che siano mantenuti in condizioni ottimali. Le auto d’epoca sono iscritte in un apposito registro tenuto dalla stessa Motorizzazione civile e non possono essere riammesse in nessun caso alla normale circolazione perché non ne sono idonei.
Ad oggi, tutte le auto non catalizzate rientrano nella categoria delle auto d’epoca e non più solo quelle con specifiche caratteristiche tecniche che le caratterizzano come antiquate.

La confusione dei nomi
La definizione auto d’epoca è tuttavia entrata con gli anni nell’uso comune per definire tutte le auto anziane. Ma attenzione… la distinzione è importante in sede di scelta dell’assicurazione più adatta al vostro veicolo, quindi è bene ripristinare le distinzioni di definizione.

Le auto di interesse storico
Altra cosa sono le auto di interesse storico: le auto storiche sono tutti quei veicoli che hanno una storia da raccontare, magari perché appartenuti a personaggi famosi o che sono divenute celebri per via di particolari caratteristiche tecniche che le hanno differenziate dai veicoli in circolazione fino ad allora.
L’auto di interesse storico riguarda quindi il singolo esemplare e non tutte le auto di un certo anno o di un certo modello (come avviene invece nella valutazione delle auto d’epoca).

Le auto di interesse collezionistico
Vi sono poi le auto di interesse collezionistico, che comprendono tutti quei veicoli che qualcuno può voler collezionare. Sono di questo tipo le auto che possono avere un valore particolare, con il solo requisito di essere in condizioni decorose e siano quindi iscrivibili all’ASI (ma non necessariamente devono essere omologate). Sono, in sostanza,tutti quei veicoli che hanno più di 20 anni e che si trovano in condizioni di manutenzione accettabile, senza che abbiano un particolare valore: per il fatto che abbiano più di 20 anni, sono ipoteticamente oggetto di una possibile collezione e, dunque, di “interesse collezionistico”. Condizione essenziale per rientrare in questa categoria è che il veicolo sia targato (art. 60 comma 4 del Codice della Strada)

Una differenza fondamentale
Un’auto di interesse storico o un’auto d’epoca possono anche avere meno di 20 anni, ma la loro storicità deve essere riconosciuta dall’ASI. Solo le auto d’epoca, tuttavia, sono soggette a revisione annuale, in quanto veicoli atipici.

Quale polizza?
Molti dei possessori di auto e moto di interesse collezionistico (ovvero che hanno più di 20 anni) non sanno tuttavia che possono assicurarle con particolari polizze Rc auto offerte a prezzi vantaggiosi, assimilabili spesso nelle categorie di auto storiche o d’epoca.
Innanzitutto, le auto iscritte all’ASI o ai registri storici possono usufruire di tariffe agevolate con quasi tutte le compagnie assicurative, con polizze spesso definite impropriamente “per auto d’epoca”.

Vedremo presto come ottenere vantaggi assicurativi da queste tre situazioni particolari. Per ora, è importante che questa distinzione vi sia chiara.

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