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Ania critica il decreto Agenda Digitale e Crescita

L’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici in una nota diffusa ai media a ottobre ha criticato duramente le nuove norme contenute nel decreto “Agenda digitale e crescita” in materia di distribuzione assicurativa.

Ad essere attaccata particolarmente è la norma che prevede la libera collaborazione fra intermediari assicurativi. Questo, secondo l’associazione, non porterebbe benefici ma aumento di costi e fronte di non altrettanti vantaggi. All’associazione non va giù che gli agenti possano collocare prodotti di compagnie diverse da quelle da cui hanno ricevuto un mandato. Un’assenza di regole, la definisce Ania, e non un esempio di liberalizzazione.

“Invece di favorire la concorrenza – continua l’organismo – si creerà una giungla senza regole che determinerà un aumento dei costi di distribuzione, come sempre avviene quando per lo stesso prodotto si pagano più intermediari, ossia quando si allunga la filiera produttiva.”

La norma viene definita “inaccettabile e penalizzante per le imprese italiane”, e l’associazione sottolinea come infatti da nessun altra parte all’estero sia prevista una normativa simile. Le imprese assicuratrici italiane inoltre, potrebbero trovarsi in situazioni di svantaggio con la concorrenza internazionale, visto che i competitori esteri potrebbero entrare in Italia senza sostenere i costi di creazione della rete.

Le imprese assicuratrici inoltre, sottolinea Ania, nella rete delle loro agenzie hanno investito molto. Anche attraverso la formazione degli addetti.  Ci sono stati investimenti anche per sistemi operativi e miglioramento della tecnologia per venire incontro agli agenti e fornire un buon servizio. Così invece, il rischio è sche si vada a minare la base del rapporto di fiducia che intercorre fra agente e compagnia.

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