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Assicurazioni agli stranieri: l’Unar contro le polizze etniche

Una delle molte polemiche che infuriano in questi giorni sul caro RcAuto riguarda sicuramente le discriminanti raziali applicate dalle compagnie assicurative nei confronti degli stranieri in Italia. A seconda della provenienza geografica, si applicano tariffe più o meno maggiorate, in una prassi che è sempre più diffusa.

Ebbene, l’UNAR, Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali della presidenza del Consiglio le ha recentemente chiamate “polizze etniche”, che sono particolarmente gravose nei confronti di romeni e polacchi. “La problematica, relativa a un ambito particolarmente complesso come quello delle assicurazioni auto, è nata da segnalazioni ricevute dal contact center dell’Unar da parte di cittadini stranieri che hanno lamentato premi assicurativi differenziali in relazione alla cittadinanza,” spiegano dall’Unar.

IL TAVOLO TECNICO CON ANIA E ISVAP
Ora l’Unar ha aperto un tavolo tecnico con l’ANIA e con l’ISVAP, per trovare una soluzione al fenomeno. Secondo i dati dell’ANIA, infatti, non esistendo dati certi sull’incidentalità degli stranieri in Italia, ciascuna compagnia applica le tariffe di “categoria” in base ai dati presenti nei propri database e quindi sul proprio storico assicurativa. Tra le principali motivazioni le compagnie adducono alla diversa segnaletica stradale nei paesi di origine degli stranieri rispetto a quella italiana, le abitudini di guida e la densità di traffico.

L’Unar comunque chiede di stabilire dei criteri per evitare comportamenti discriminatori, che ricordiamo, sono vietati dalla legge.
L’auspicio è che “tutte le Compagnie offrano la stipula dei contratti Rc auto applicando ai contraenti con cittadinanza non italiana le medesime tariffe previste, a parità di ogni altra condizione, per i cittadini italiani, e comunque tariffe indipendenti dalla cittadinanza dei richiedenti”. Non solo: “Un trattamento di sfavore per il non cittadino potrebbe apparire come una deroga a un principio di parità posto a tutela di un valore fondamentale della persona umana”.

Certamente lo stesso principio potrebbe essere applicato anche agli italiani stessi, che a seconda della regione di provenienza pagano pià o meno. E, infatti, in alcuni si sono già mobilitati in sede europea per eliminare il principio della territorialità nelle tariffe.

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