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Tariffe Rc Auto: gli uomini pagano più delle donne

Quale che sia il motivo, se per pigrizia o fedeltà, emerge un dato: quando si parla di assicurazioni auto, agli italiani non piace cambiare. La percentuale dei clienti iche hanno deciso di cambiare compagnia assicurativa  lo scorso anno infatti si è leggermente ridotta, passando dal 10,1% del 2010 al 6% del 2011. Numeri  molto contenuti, in particolare se confrontati con la media del mercato europeo, che arriva al 22%. E’ quanto emerge da un’analisi condotta dall’Osservatorio Auto Aiba (l’associazione italiana broker di assicurazioni) con Iama Consulting.

Si registra inoltre un aumento delle tariffe ma minore rispetto al passato. Nell’ultimo trimestre del 2010 l’incremento medio delle tariffe era stato del 6,6 per cento. Nel 2011 invece l’aumento c’è stato ma molto minore. In media un cliente tipo (l’assicurato modello,che guida con prudenza, rispetta il codice, ecc..) ha pagato in media 629 euro per la sua Rc auto: i prezzi sono aumentati poco meno del 3%.

A sorprendere sono alcune disuguaglianze rche permangono sul mercato. I giovani e gli uomini adulti si trovano a pagare di più rispetto alle donne, sfatando il mito che siano le donne le incapaci al volante. In particolare attualmente secono l’indagine di Aiba un uomo adulto paga in media lo 0,2% in più di una donna. Una differenza che però può arrivare a superare il 6% in certi casi particolari.

Anche l’inesperienza costa, e costa cara quando si parla di Rc Auto per i più giovani. Per un ragazzo ventenne, la polizza è più cara del 32% rispetto a una coetanea, con punte che possono toccare il 60%.

Anche nell’indagine del 2010 si erano trovate differenze, ma in quel caso riguardavano il divario delle tariffe tra nord e sud.  Grandi città del Mezzogiorno, in particolare Napoli e Bari, hanno subito rincari del 30 per cento. A costare è il fenomeno delle frodi, altissimo. Chissà se cambierà qualcosa con la nuova polizza Napoli Virtuosa promossa di recente che offre sconti agli automobilisti prudenti? Le tariffe sembrano essere più stabili o comunque registrano una crescita nella media in città del nord come Bologna, Milano, Torino.

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